– La principessa si trova sempre in cima alle scale nella stanza più remota della torre più alta del castello, quindi tu devi uccidere il Drago, scalare le mura impervie, salire le scale, buttare giù la porta della stanza più remota della torre e salvare la principessa!
– Sì ok, ma da cosa la devo salvare?
– Dal Drago, che poi sarebbe lei stessa.
– Come sarebbe a dire?
– Te lo spiego io caro, ascoltami bene: secondo te una principessa bella, alta e intelligente si chiude nella torre più alta del castello?!?
– No, non penso…
– Deve avere qualche problema questa, no?!? Non credi?!? Vi si è rinchiusa per poter dire che a causa della sua bruttezza e poca altezza (disabilità) nessuno l’ha voluta, avrà dalla sua sempre questa scusa pronta! Così si è rinchiusa lassù con la sua intelligenza, la sua saccenza, la sua presunzione e i suoi libri. Pensa che il sapere e la saggezza siano la vera forza.
– Beh, non ha torto, con la mente si può far tutto! È la testa che conta!
– Certo certo, così si crede…così fa finta di crederci anche lei quando si traveste da donna di mondo, scaltra, esperta, sbattendo in faccia a chiunque la sua emancipazione…
– Non è così?!?
– No, non lo è…l’ho vista io dimenarsi dal dolore e dalla paura…
– Dimenarsi?!? Paura? E di cosa?!?
– Della vita vera ragazzo!!! È ovvio! Durante le sue incursioni nella vita vera, si scontra con la realtà… Non l’accetta, e dunque scappa! Ahhh sapessi quante volte le ho rimesso addosso il mantello e la maschera dell’emancipazione sociale della persona con disabilità. Macché, non serve, è la sua maledizione!
– La principessa è sotto un incantesimo? Ha una maledizione?!?
– Oh sì mio caro, credo proprio di sì: finché non imparerà ad amarsi per quello che è, il Drago sputa fuoco non morirà.
– Il Drago?!? Ma non avevi detto che era lei stessa?
– Caro principe devi svegliarti! Certo che l’ho detto! Il Drago è dentro di lei… si assopisce quando la principessa è innamorata, quando il principe di turno la corteggia il Drago diventa mansueto; forse perché sentendosi ammirata e amata comincia a piacersi di più.
– Quindi mi stai dicendo che qualcuno ha avuto l’opportunità di ammazzarlo questo Drago che è in lei?!
– Qualcuno ci è arrivato molto vicino; ma la maledizione parla chiaro: finché non avrà imparato ad amarsi, ad accettarsi completamente…
– Che è successo a quelli prima di me?!?
– Ahh vuoi saperlo davvero?!? …lei ha iniziato a denigrarsi e li ha disarmati, ha tuonato dalla torre: “Che ci fai con una come me, puoi averne 10, 100, 1000 più belle!” – “Vattene via, non sono alla tua altezza!” – “Inforca un altro paio di occhiali, guardami bene, non sono bella!!!” …ahm! E quelli se ne sono andati, se ne sono scappati.
– Uhm…È davvero così brutta? Insomma, a me non sembra! La trovo carina.
– Sei acuto giovanotto! No, non è brutta, in certi momenti è così bella, disarmante, donna… poi è interessante, intelligente, acculturata, sostiene bene le conversazioni e ti dirò di più, quando cade in amore è così dolce, affabile…
– Perché allora?!? Se è così, un principe innamorato resta!
– Parli così perché sei all’inizio! Perché le vuoi bene…eppure, al primo sbalzo…ti sei allontanato…eccoti qui a parlare con me, suo umile servitore… Vuoi capire perché ti ha cacciato via?!? Te lo dico io caro, ha paura! Sì, sì ha paura! Non scuotere la testa, ha paura della vita vera quella fasulla principessa! Ma non lo vedi come fa?!? Ha costruito un castello così alto e impervio che è impossibile buttarlo giù! E appena provi a scalarlo, lei ti ributta in basso, nel fossato; ti toglie gli appigli, ti stacca i pioli di quella scaletta di legno…
– Allora non vuole essere salvata! Se fa così…
– Ma che dici mio caro giovine, non hai capito niente! Ogni donna vuole essere salvata! Salvata dalla sua singletudine, da se stessa…
– Quindi che dovrei fare io adesso?!?
– Innanzitutto non ingannarla, sai è diventata ancora più dura dopo le delusioni… La vuoi veramente?!? Allora devi armarti di coraggio, sopportazione, rigore e vigore!
– Cioè?
– Devi farle di nuovo credere nell’amore! Devi aiutarla ad abituarsi alla vita, devi portarla con te, convincerla che può farcela, starle accanto…
– E quando mi respinge? Quando mi vuole buttare giù?
– Qui dovrai essere vigoroso, dovrai tenerla stretta, stringerla in un abbraccio, impedirle di farsi del male! Devi essere forte, perché riesce a dimenarsi peggio di un pesce legato all’amo. Sai, è capace di farsi del male, di sanguinare per giorni, pur di scappare! La spaventa di più la vita che il dolore…
– Allora è folle, è pazza!
– No, mio caro, no! Non lo è, questa adesso è la scusa che stai usando tu, perché ti manca il coraggio e lo posso capire! Come capisco la sua vigliaccheria, la sua codardia di fronte a un mondo che vive di canoni estetici e di bisogni effimeri. Lei non è certamente fatta per questo mondo, ma può adattarsi… ci si deve adattare per sopravvivere! È la dura legge dell’evoluzione!
– Ehm, ergo, umile servitore… A proposito, come mai la servi? Da quando, perché non ti ha respinto? Dimmi vecchio, perché il Drago non ti spaventa?!
– Perché io, umile servitore vecchio e stanco, sono la sua coscienza. La servo e le servo, per restare lucida. Non mi caccerebbe mai…
– Ahm! Dicevo dunque, vado o resto?!?
– Ahhhh questo sta a te deciderlo! Se sei mosso da buone intenzioni e lo vuoi veramente, allora cercala. Lei è troppo orgogliosa, non lo farà. Cercala e dimostrale, giorno dopo giorno, con pazienza, il suo valore. Sceglila ogni giorno perché ha bisogno di essere scelta.
– Perché dovrei riuscirci proprio io?!? Non sono diverso dagli altri.
– No, non lo sei, ma hai il cuore buono! E per dimostrarti che sono dalla tua parte, ti faccio un regalo: ecco, tieni…
– Uno specchio?!? Che me ne faccio di uno specchio?!?
– Ma questo caro, è lo specchio dell’amore! Lei si guarderà e si specchierà nei tuoi occhi! Solo guardandoti negli occhi potrà vedere la sua “bellezza” e di rimando, guarderà dentro di lei e si piacerà così. È l’unico modo per imparare ad amarsi e rompere l’incantesimo!
– D’accordo. Ci penso sù, vecchio. Intanto vado a prendere una boccata di coraggio…
– Bravo figliuolo. Io resto qui, aspetto che faccia giorno…sarà l’alba di un giorno nuovo!
Anna Ferrara, “Favola moderna”
16 luglio 2016.
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