Con una popolazione poco sotto i 90 milioni di abitanti, il Vietnam è uno dei paesi al mondo con la più alta percentuale di persone disabili. Secondo un censimento del 2009 le persone disabili sopra i 5 anni sarebbero circa 6 milioni, pari al 7,8% della popolazione. Stando ai dati del 2010 dell’Organizzazione mondiale della sanità questa percentuale sarebbe addirittura pari al 15,3%, una cifra però contestata dal governo.

Nel 2010 nel paese è stata approvata una legge sulla disabilità e negli ultimi anni le cose sono indubbiamente migliorate, ma la strada è ancora molto lunga e le barriere architettoniche restano tuttora uno dei principali ostacoli all’indipendenza delle persone disabili.

Abbiamo attraversato il paese, da sud a nord, incontrando le associazioni locali, per raccontare le loro storie.

Ad Hanoi, la capitale del Vietnam abbiamo incontrato Nguyen Thi Van che insieme al fratello alcuni fa ha deciso di fondare un’associazione che si chiama “La volontà di vivere”.

Sia lei che il fratello sono affetti da disabilità fin dalla nascita, probabilmente, come altri milioni di persone nel paese, a causa degli effetti degli agenti chimici utilizzati dall’esercito americano durante la guerra.

Grazie al supporto di alcune fondazioni straniere, l’associazione di Van organizza corsi di informatica e di grafica per giovani persone disabili provenienti da tutto il paese, incoraggiandoli a vivere da soli e assistendoli nella ricerca di un lavoro. In questi anni, sono circa 700 i giovani che hanno partecipato ai training dell’associazione.

A Ho Chi Minh City, la città più grande del paese, abbiamo poi incontrato Yen Vo, fondatrice di Drd Vietnam, centro di ricerca e sviluppo sulla disabilità: un’organizzazione nata nel 2005 che da 10 anni si batte per una maggiore accessibilità e per l’inclusione delle persone disabili.

La situazione però è tanto più complessa nelle aree rurali, dove vive tra il 75 e l’80% delle persone disabili. Siamo stati a Can Tho, uno dei centri più grandi nel delta del Mekong, dove abbiamo incontrato Ngoc Nhung, vice-presidente dell’associazione delle persone disabili della regione.

Nhung, che cammina con l’aiuto delle stampelle, racconta come all’inizio lei stessa fosse estremamente scettica riguardo al fatto che un gruppo di persone disabili potesse combinare qualcosa di utile per conto proprio.

Oggi tra le sfide principali dei membri dell’associazione c’è l’inclusione lavorativa e al mercato di Can Tho hanno aperto uno spazio dove vendono souvenir realizzati da persone disabili che vivono nelle aree rurali della regione.

Il tasso di analfabetismo tra le persone disabili è del 25%, contro il 5% delle persone non disabili. Non stupisce dunque che sia molto più difficile per loro trovare un lavoro. Inoltre si stima inoltre che solo l’1% delle persone disabili arrivi a frequentare l’università.

Ad Hanoi e ad Ho Chi Minh City abbiamo visitato le due sedi della Rmit, l’università australiana di business e di ingegneria, che tra le altre cose offre alcune borse di studio a studenti svantaggiati, tra cui appunto rientrano anche le persone disabili.

In pratica è un circolo vizioso: pochissime perone disabili completano gli studi e ovviamente hanno più difficoltà a trovare un lavoro.

Hoi An, il cui centro storico è patrimonio Unesco, si trova lungo la costa centrale del paese. Qui abbiamo visitato il laboratorio di Reaching Outun’impresa equo-solidale avviata 15 anni fa da Le Nguyen Binh e sua moglie. Qui lavorano circa 70 persone disabili, realizzando prodotti di artigianato locale.

Certo, un posto di lavoro solo per persone disabili non può essere l’obiettivo. E c’è chi già ha provato ad andare oltre. È il caso di Enable Code, un’azienda di programmatori ad Ho Chi Minh City. Colin Blackwell è l’amministratore delegato e spiega come tutto sia in realtà iniziato per caso: “La vera differenza quando parliamo di programmatori e di disabilità in Vietnam – sottolinea – è che normalmente quando proponi un compito nuovo ad un programmatorela sua reazione iniziale è di sconcerto. Un disabile invece ha già ha affrontato talmente tanti ostacoli nella vita che se gli dai un compito innovativo non ha problemi: la sua prima reazione è ‘ok proviamo’. E questo per la mia azienda è un enorme vantaggio”

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Questo reportage fa parte del progetto Rolling Vietnam di Federico Villa e Daniela Sala.

Federico Villa ha 29 anni ed è disabile: è affetto da atassia di Fredreich, una malattia neuro-degenerativa che lo ha obbligato all’uso della sedia a rotelle da quando aveva 20 anni.

Atleta paralimpico di handbike, nel 2013 ha attraversato Cubada solo. Un viaggio cha ha condiviso attraverso i social network e attraverso incontri e mostre fotografiche organizzate al ritorno, per promuovere un’idea della disabilità oltre gli stereotipi e per condividere le risorse tecnologiche che permettono ad una persona in sedia a rotelle di muoversi in autonomia.

Nel 2015 una nuova idea, in un certo senso la continuazione del viaggio intrapreso a Cuba: visitare il Vietnam per raccontare il viaggio di un disabile attraverso il paese e condividere le storie delle persone disabili che ci vivono.

L’obiettivo è quello di realizzare, attraverso un crowdfundingun web-doc interattivo in tre parti.

Attraverso articoli, video e foto Federico racconterà il suo viaggio, le tappe, i mezzi di trasporto, gli alberghi, le difficoltà e le persone incontrate.

La seconda parte del web-doc sarà dedicata ai trucchi e ai mezzi tecnici che permettono ad un disabile di creare accessibilità anche dove non c’è, con la speranza di incoraggiare sempre più persone disabili a viaggiare. Mentre nel terzo capitolo saranno raccolte le interviste e le storie delle persone disabili e delle organizzazioni incontrate nel paese.

Interviste a

Nguyen Thi Van, fondatrice di “La volontà di vivere”

Yen Vo, fondatrice di Drd Vietnam

Ngoc Nhung, vice-presidente dell’associazione persone disabili di Can Tho

Do Thu Huyen, DP Hanoi

Le Nguyen Binh, fondatore di Reaching Out

Carol Witney, Rmit – Disability resource center

Heather Atkinson, Rmit – Counseling

Colin Blackwell, amministratore delegato Enable code

Doppiaggio di

Diana Orefice

Elvira Zaccari

Maria Gabriella Lanza

Deborah Maggiarra

Fabrizio Colapietro

Lorenzo Ascione

Musiche

Soulelec – “French Dub”

FONTE:

http://www.fainotizia.it/inchiesta/15-12-2015/viaggio-nel-paese-con-uno-dei-pi-alti-tassi-di-disabili-al-mondo