La campagna più nota è #toylikeme (potete visitare il sito toylikeme e il profilo su FB Toylikeme) nata per sensibilizzare e incentivare il mercato dei produttori nella creazione di bambole in cui i bambini disabili potessero riconoscersi. Il produttore inglese Makies ha creato così una linea di bambole personalizzabili, in questo momento però Makies non commercializza queste bambole.

Esistono altri progetti come BensMediBear (la pagina su FB di BensMediBear) , WeesiePalsShop (la pagina su FB di WessiePals) nato da una mamma americana Erin Wozniak per la sua bambina Elyse che i suoi familiari chiamano Weesie , Adoolikeme che riproduce delle bambole in cui i bambini possono immedesimarsi.

Anche su AMAZON ci sono diversi giocattoli facendo una ricerca per wheelchair toys, se siete curiosi potete vedere i risultati direttamente sul loro sito.

Per chi cercasse qualche idea per personalizzare le carrozzine dei bambini ci ha pensato Rolling Buddies.

I progetti più interessanti e efficaci sono sicuramente quelli che nascono da esigenze vissute in prima persona per questo, sia la campagna toylikeme che gli altri progetti, sono caratterizzati dall’empatia di chi li ha ideati. Diventano così strumenti utili che possono aiutare attraverso il gioco, come nel caso di bensmedibear, a far capire che gli ausili possono essere toccati, ma con attenzione, come spiegano sul sito:

“Volevamo mostrargli che non tutti siamo uguali, sarebbe molto noioso, ma tutti abbiamo bisogno d’amore, attenzioni e  di giocare, ma forse in modi differenti rispetto ad altri, e anche mentre va bene toccare l’ “ausilio”, non siamo autorizzati a strapparli, perché fa male!”

Un progetto interessante in Italia è quello di TOYSSIMI dove 100 designer hanno affiancato 100 bambini per creare i giocattoli dei loro sogni. Sarebbe bello se potessero magari estendere il progetto con una linea di prodotti come quelli nati dallo spirito di toylikeme!